Infortunio sul lavoro: nessuna esimente per la società in caso di mancata formazione del dipendente che violi le regole aziendali
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 13575 del 22 gennaio 2020, ha nuovamente affrontato il tema della responsabilità per l’azienda in caso di infortunio occorso ad un dipendente durante lo svolgimento dell’attività lavorativa.
La pronuncia in esame, pur riscontrando l’intervenuta prescrizione del reato di lesioni personali colpose a carico dell’Amministratore Unico della società, ha infatti confermato le sanzioni nei confronti dell’Ente ai sensi della disciplina prevista dal D.Lgs 231/01.
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Il caso concreto di infortunio sul lavoro.
In particolare l’azienda è stata condannata al pagamento della somma di trentamila euro per lesioni colpose gravi, derivanti dalla violazione di norma di sicurezza sul lavoro ex art. 25-septies del D. Lgs. 231/01, con l’ulteriore divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per un periodo di tre mesi.
La condanna della società è legittimata, secondo il principio affermato dalla Corte, dall’adozione di un Modello Organizzativo ritenuto inidoneo, ovvero insufficiente rispetto alle finalità di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Per quanto attiene l’interesse o il vantaggio dell’ente, lo stesso è rappresentato dal beneficio economico derivante dal mancato acquisto di adeguati i dispositivi di protezione individuali nonché dal maggior guadagno determinato dalla scelta di non rallentare il processo di produzione per effettuare opportuni interventi manutentivi.
La Cassazione ha ravvisato ulteriori carenze di tipo omissivo a carico dell’azienda, in particolare:
- mancato aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi,
- mancata effettiva applicazione nell’ambito dei singoli processo produttivi,
- carente formazione ed informazione dei lavoratori rispetto alle dotazioni necessarie
- carente formazione ed informazione in relazione alle modalità di intervento in caso di intoppi al normale processo produttivo.
La mancata formazione va, così, ad incrementare il risparmio di spesa di cui ha potuto beneficiare l’ente a scapito della sicurezza dei suoi lavoratori.
La mancata formazione del dipendente.
La Suprema Corte ha altresì ribadito un importante principio caratterizzante il complesso rapporto tra responsabilità dell’azienda e tutela della salute e sicurezza dei dipendenti.
In caso di lacune formative ed informative da parte della società, la stessa dovrebbe rispondere in via esclusiva dell’evento lesivo verificatosi, anche nel caso in cui venisse rilevato un eventuale comportamento non corretto da parte del dipendente nell’operazione che ha causato l’infortunio.
La sentenza in commento ribadisce dunque l’importanza per le aziende di adottare un Modello Organizzativo adeguato rispetto all’attività svolta.
Il modello deve prendere in considerazione tutti i processi produttivi dell’ente.
Particolare attenzione deve riservarsi alla formazione del personale dipendente, trattandosi dell’unico strumento astrattamente idoneo ad escludere qualsivoglia responsabilità amministrativa della società.