Revenge porn: cosa è, cosa prevede la legge in Italia e come tutelarsi.
Recentemente abbiamo assistito una studentessa di Milano vittima di revenge porn, termine utilizzato per descrivere la pubblicazione tramite internet di foto o video di natura sessuale, senza il consenso dei protagonisti.
La ragazza ha infatti scoperto che l’ex fidanzato, una volta terminata la relazione, ha condiviso tramite whatsapp immagini intime della loro vita di coppia, senza che lei avesse dato il consenso.
I destinatari, molti dei quali conoscevano direttamente la ragazza, hanno inoltrato a loro volta il materiale ad altre persone.
Casi di cronaca.
Tali deplorevoli atteggiamenti, purtroppo sempre più diffusi, sono ultimamente tornati alla ribalta a seguito di alcune vicende di cronaca:
- la maestra d’asilo di Torino, costretta a licenziarsi in seguito alla diffusione di immagini personali e di un video hard, condivisi senza il suo consenso dall’ex fidanzato con i compagni della propria squadra di calcio;
- Guendalina Tavassi, volto noto della televisione italiana, il cui cellulare è stato hackerato da ignoti, che hanno messo in rete tutto il materiale dal contenuto sessualmente esplicito, dopo aver sottratto fotografie e video privati, realizzati della donna nella propria intimità.
Il massiccio uso dei social network ha reso purtroppo frequente la condivisione incontrollata di fotografie o video di natura intima che sarebbero dovuti restare privati.
Questa diffusione è avvenuta senza il consenso della persona protagonista.
Molto spesso la divulgazione di materiale di natura sessualmente esplicita è utilizzata come forma di vendetta o di scherno da persone legate alla vittima da un precedente rapporto sentimentale.
In seguito alla fine della relazione, per punire, umiliare o provare a controllare l’ex partner, vengono utilizzati i video o le immagini confidenziali che la coppia si era scambiata.
Come per il fenomeno del body shaming (clicca qui per approfondire), si tratta di un comportamento crudele, che in questo caso si qualifica come violenza o abuso psicologico, esercitato attraverso la diffusione di immagini sessuali.
Sono molteplici le circostanze in cui fotografie o video di natura sessuale vengono realizzati:
- il protagonista ha deciso di inviare il proprio materiale esclusivamente a beneficio del compagno/a;
- la coppia può averli creati assieme, in un contesto privato ed assolutamente personale;
- un soggetto ha registrato momenti di intimità all’insaputa del proprio partner.
Che forma di tutela prevede la legge contro il revenge porn?
Il tentativo di arginare queste riprovevoli condotte, sempre più diffuse in tutto il mondo, ha spinto il nostro Paese ad introdurre una legge speciale, c.d. “Codice Rosso”
Tutti i soggetti che condividono o, semplicemente, minacciano di condividere on line immagini o video intimi legati alla sfera sessuale, senza il consenso dei protagonisti sono puniti..
Si tratta di una corsia veloce per garantire piena protezione delle vittime di violenza domestica e di genere, attraverso l’applicazione di veloci ed efficaci provvedimenti di tutela a beneficio delle persone offese.
In particolare, il nuovo articolo 612 ter che prevede il “Delitto di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti” è inserito nel codice penale.
Quando si commette il reato di revenge porn?
Per essere puniti occorre che un soggetto:
- sia in possesso di immagini o video privati, dal contenuto sessualmente esplicito, che ritraggono altre persone;
- consegna, cede, pubblica o diffonde con qualunque mezzo le immagini o i video di cui è in possesso;
- al fine di arrecare un danno al protagonista del video.
Il responsabile della diffusione di immagini o video sessualmente espliciti è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000.
La scelta di punire severamente il colpevole di revenge porn è finalizzata a proteggere la libertà di autodeterminazione delle persone, il decoro e la privacy, nonché l’onore sessuale del singolo individuo.
Ognuno, nella propria intimità, è libero di agire liberamente e non può essere esposto alla pubblica vergogna per colpa di chi vuole rovinare la sua reputazione, spesso nascondendosi dietro l’anonimato dello schermo di un computer o di un cellulare.
Vittima di revenge porn: come fare per tutelarsi?
Lo studio legale AMP è in grado di assistere le vittime di revenge porn, garantendo loro di utilizzare al meglio gli strumenti di tutela previsti dalla legge italiana.
Nel caso della studentessa di Milano i nostri legali hanno tempestivamente predisposto un’articolata denuncia querela nei confronti dei responsabili della diffusione di fotografie e video di carattere sessuale all’insaputa della sfortunata protagonista.
In tempi brevi, la circolazione delle immagini è stata arginata.
Gli autori del reato, dopo aver risarcito il danno cagionato alla ragazza, stanno ora affrontando un procedimento penale per rispondere delle violazioni commesse.
Se anche tu sei stato vittima della diffusione online di immagini o video a sfondo sessuale senza aver prestato consenso implicito o esplicito, o se vuoi semplicemente saperne di più su questo delicato argomento, non esitare a contattarci.