Calunnia: assolto

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Denunciato per calunnia: assolto perché il fatto non costituisce reato

Lo Studio Legale AMP ha ottenuto presso il Tribunale di Biella, per un suo assistito, una sentenza di assoluzione dall’accusa di calunnia. Calunnia: assolto

La vicenda, che ha avuto una conclusone positiva, è stata tuttavia caratterizzata da una situazione di partenza complessa, ma i nostri professionisti hanno ottenuto un ottimo risultato, grazie alla loro strategia difensiva.

Il capo di imputazione di calunnia

Il nostro assistito era stato tratto a giudizio

…per il reato p. e p. dall’art. 368 C.p. perché presentava presso la Stazione dei Carabinieri… una denuncia contro ignoti per il furto di una autovettura, pur sapendo che questa era nella legittima disponibilità del sig. XXXXXX sin dalla data di acquisto in quanto l’autovettura era stata acquista dal sig. XXXXXX in parte con denaro in parte proprio e in parte del sig. XXXXXX, socio della ditta XXXXXX (insieme al XXXXXX a cui l’autovettura era formalmente intestata”.

Questo il reato di cui il nostro assistito doveva rispondere, e per il quale rischiava una pena, nel caso di specie, da due a sei anni di reclusione.

I professionisti del nostro Studio, hanno inteso dimostrare come mancasse l’elemento fondamentale del dolo, ovvero la volontà precisa del nostro assistito di accusare ingiustamente qualcuno di un reato, pur sapendolo innocente.

Le risultanze istruttorie del procedimento per calunnia

All’esito di quanto emerso nel corso dell’istruttoria dibattimentale, la difesa ha richiesto l’assoluzione dell’imputato in principalità per carenza degli elementi oggettivo e soggettivo ed inoltre per assenza dell’elemento psicologico del reato.

Difatti, l’articolo 368 del Codice Penale punisce la persona che denunci alla autorità giudiziaria un soggetto, sapendolo innocente.

La gravità del delitto di calunnia risiede nel fatto che sia lesiva dei beni giuridici della corretta amministrazione della giustizia, dell’onore ed anche della libertà personale della persona falsamente incolpata di un reato.

All’esito dell’istruttoria dibattimentale, il Tribunale ha ritenuto che l’imputato dovesse essere assolto perché il fatto non costituiva reato.

Calunnia: assolto

A fondamento della pronuncia assolutoria si pongono principalmente le dichiarazioni dell’imputato e dei testimoni escussi, oltre alla documentazione acquisita nel corso del processo.

Dalle risultanze istruttorie è emerso che dopo una brusca litigata di lavoro avvenuta tra l’imputato ed il sig. Tizio quest’ultimo avrebbe intimato alla persona offesa di restituire l’automobile aggiungendo che, da quel giorno, non avrebbe più dovuto recarsi sul posto di lavoro: a quel punto la persona offesa dichiarava a Tizio che avrebbe consegnato l’auto a condizione di vedersi restituito quanto personalmente corrisposto per l’acquisto.

L’imputato si è difeso nel corso del processo sottoponendosi ad esame affermando che egli si occupava della gestione della attività, ivi compresi beni e auto aziendale, la cui gestione e le condizioni di utilizzo dell’automobile costituivano, invero, totale onere a carico di Tizio.

Emerse queste circostanze, non è quindi provata la penale responsabilità dell’imputato, difettando l’elemento psicologico richiesto dalla norma incriminatrice.

Essersi sottoposto con serenità all’esame testimoniale, ha consentito all’imputato di rendere credibili e fondate le sue dichiarazioni, poiché immuni da contraddizioni ed illogicità e supportate dalla documentazione in atti.

Dalle risultanze probatorie emergono infatti due circostanze univoche: da un lato, l’estraneità dell’imputato al potere direttivo e gestionale dell’attività e di quanto ad essa correlato, dall’altro, la riconducibilità dell’autovettura alla titolarità dell’impresa e quindi non a lui direttamente.

Ebbene, illustrata detta situazione di conoscenza dell’imputato al momento della presentazione della querela, paiono sussistere molteplici segnali sintomatici della sua perfetta buona fede.

Verosimilmente, infatti, egli ha agito esclusivamente in quanto unico soggetto legittimato, fondando ingenuamente il proprio convincimento sulle valutazioni dì chi, meglio di chiunque altro, poteva riferire su quanto accaduto, limitandosi a segnalare alle autorità quanto appreso da terzi in assenza di qualsivoglia intento calunniatorio, ed infatti la denuncia di furto è stata sporta contro ignoti e non contro la persona offesa.

Ragioni per cui, nel caso di specie, in carenza dell’elemento soggettivo l’imputato è stato quindi assolto perché il fatto non costituisce reato.

Grande soddisfazione quindi per il nostro assistito, il quale ha visto così concludersi in modo interamente positivo la vicenda che lo ha coinvolto, suo malgrado.

Calunnia: perchè rivolgersi allo Studio Legale AMP

E’ evidente che la scelta dell’imputato di affidarsi sin da subito ai professionisti dello studio AMP ha dato loro la possibilità di analizzare tutti gli elementi raccolti e quindi di condurre la vicenda processuale nella sua interezza, in modo da poter approntare una difesa efficace.

Ben pianificata, la strategia difensiva dello Studio era sin dall’inizio tesa a dimostrare come non sussistesse, nel caso di specie, nessuno degli elementi costitutivi del delitto contestano, né elemento oggettivo né soggettivo.

Grazie ad uno studio dettagliato dell’intero compendio probatorio, con una precisa analisi soprattutto dell’elemento psicologico, i professionisti dello Studio hanno evidenziato i punti volti a dimostrare la debolezza dell’impianto accusatorio, ottenendo poi in questo modo, il proscioglimento del loro assistito.

Gli avvocati dello studio legale AMP non scelgono mai la soluzione più semplice, bensì quella che tuteli efficacemente, e nella maniera più adeguata possibile, gli interessi dei loro assistiti.

Lo Studio Legale AMP, grazie alla comprovata esperienza dei suoi avvocati, altamente specializzati nelle tematiche riguardanti i reati contro l’attività giudiziaria, è riuscito così a risolvere il problema dell’assistito.

Se avete un problema di questo tipo potete contattarci: cercheremo di risolverlo insieme, preparando la miglior difesa possibile.

Leggi qui la sentenza di assoluzione

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