Assolto: Stato che perde (finalmente) paga!(?)
Al vaglio un emendamento che prevede il risarcimento delle spese legali in caso di assoluzione.
“Ogni anno 7.000 persone vengono arrestate per errore.
Dal 1992 ad oggi, 27.000 persone sono state condannate ingiustamente.
Dal 1992 ad oggi, l’Italia ha pagato 772 milioni di euro per le ingiuste detenzioni”.
Oggi, per la prima volta in ambito penale, si sta valutando di introdurre nel Sistema il principio secondo cui, se lo Stato perde in giudizio, quando c’è una assoluzione, deve risarcire le spese legali di chi è risultato innocente in quel processo.
E’ il testo dell’emendamento alla Manovra presentato dal deputato di “Azione” Enrico Costa, passato in commissione alla Camera durante l’approvazione della Legge di Bilancio.
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Questo per “compensare” sul piano economico il dramma vissuto da chi è sottoposto ad un processo penale pur essendo innocente e riesce a dimostrare la propria estraneità ai fatti.
In pratica, nel codice penale verrà inserito l’articolo 177 bis, “Rimborso spese legali per gli imputati con sentenza penale divenuta irrevocabile”, grazie al quale verrà stabilito l’obbligo dello Stato di risarcire le spese legali, entro il limite di 10.500 euro, al cittadino innocente assolto con formula piena, quando:
- “ il fatto non sussiste”;
- “ l’imputato non ha commesso il fatto”;
- “ il fatto non costituisce reato”.
Ovviamente, sono elencati anche i casi in cui non sarà possibile ottenere il risarcimento, qualora:
- “l’imputato sia stato assolto per alcuni capi di imputazione e altri no”,;
- l’assoluzione trovi fondamento “sull’estinzione del reato per avvenuta amnistia o prescrizione”;
- sia sopravvenuta “la depenalizzazione”.
La sentenza dovrà essere irrevocabile e l’importo, che riguarderà solo le assoluzioni successive all’entrata in vigore della Legge di Bilancio, sarà:
- “suddiviso in tre rate annuali”;
- “versato a partire dall’anno seguente a quello dell’irrevocabilità”;
- “escluso nel computo del reddito”.
Il difensore di fiducia dell’imputato dovrà emettere regolare fattura, indicando la causale dell’avvenuto pagamento.
Inoltre è necessario che alla fattura sia allegato un parere di congruità del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ed una copia della sentenza che ne attesti l’irrevocabilità.
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