Milano, una camera a gas per l’iniziativa privata?
Il caso della lottizzazione abusiva e il legittimo affidamento travolto
Da Paradiso a Inferno: lo stallo di Milano e le aspettative tradite
Dalle pagine dei giornali alle analisi degli esperti, la rigenerazione urbana di Milano sembra aver ingranato la retromarcia. Milano e lottizzazione abusiva: qual è la situazione?
Il fermento degli anni passati ha lasciato spazio a un clima di incertezza, con il rischio di compromettere il futuro di numerosi progetti e di trascinare l’intero settore in una fase di stallo.
Lottizzazione abusiva: reato o cavillo?
La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta su una presunta lottizzazione abusiva che coinvolge il Comune.
L’accusa è di aver deliberatamente ignorato una legge statale in favore di una legge regionale e comunale, violando principi inderogabili a tutela del pubblico interesse.
Il caso a Milano
Al centro della contestazione c’è un progetto di riqualificazione che prevede la costruzione di una torre di oltre 25 metri e 340 appartamenti al posto di un capannone inutilizzato.
La Procura contesta al Comune di aver disapplicato una legge statale a tutela della pianificazione urbanistica e del paesaggio.
Il progetto in questione avrebbe un impatto eccessivo sull’area circostante, in termini di carico urbanistico e di impatto paesaggistico.
La mancata osservanza della legge statale sarebbe avvenuta consapevolmente e con l’obiettivo di favorire il progetto controverso.
In merito all’intervento edilizio, in corso di realizzazione fronte Parco Lambro, si precisa che il Comune ha rilasciato regolare autorizzazione mediante SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), recependo le prescrizioni della Commissione Paesaggio.
Il titolo edilizio è consolidato e non è stato impugnato in sede amministrativa.
L’intervento rispetta i parametri di densità edilizia, indici urbanistici, altezze, distanze e superficie lorda previsti dalle normative vigenti.
I lavori in corso sono conformi al titolo edilizio rilasciato.
Insomma, non vi sono contestazioni in merito alla regolarità dei lavori in corso e l’iter autorizzativo è stato seguito correttamente e in conformità alle normative amministrative.
Come è possibile, dunque, che si tratti di un reato?
Lottizzazione abusiva: quando si configura il reato e quali sono i requisiti
Il reato di lottizzazione abusiva è disciplinato dall’articolo 30 del D.P.R. 380/2001.
La norma tutela l’ordinato sviluppo urbanistico del territorio, sanzionando la realizzazione di opere che comportino una trasformazione urbanistica o edilizia in violazione delle normative vigenti.
Ai sensi dell’articolo 30, comma 1, la lottizzazione abusiva si verifica quando sussistono le seguenti condizioni:
- Inizio di opere: devono essere state avviate opere che comportino una trasformazione urbanistica o edilizia del terreno;
- Violazione delle normative: le opere devono essere realizzate in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti o adottati, o comunque stabilite dalle leggi statali o regionali;
- Mancanza di autorizzazione: le opere devono essere realizzate senza la prescritta autorizzazione.
Esempi di lottizzazione abusiva:
- Frazionamento del terreno in lotti di dimensioni non conformi alle normative;
- Realizzazione di opere di urbanizzazione senza autorizzazione;
- Costruzione di edifici in violazione delle prescrizioni urbanistiche.
La fiducia tradita: cittadini di Milano, operatori e il sistema in pericolo
Chi opera nel settore conosce bene la complessità di questo argomento, spesso difficile da spiegare ai non addetti ai lavori.
Tuttavia, è importante sforzarsi di farlo, poiché coinvolge molto più di una semplice ricostruzione tecnica di interventi edilizi.
Si tratta di un tema che va oltre la mera conformità alle normative per la demolizione e la ricostruzione con ampliamenti fuori sagoma e incremento di volumetria.
Non si riduce a una questione di “SCIA o Piano Attuativo per interventi superiori ai 25 metri”, ma riguarda un rapporto di fiducia fondamentale tra cittadini, operatori immobiliari, investitori e l’intera comunità nei confronti dell’operato della Pubblica Amministrazione.
Nel caso di specie, successivamente al rilascio del titolo edilizio, non è riconosciuta alcuna irregolarità nell’intervento a causa di rappresentazioni ingannevoli, omissioni o negligenze da parte di professionisti o operatori.
La Procura ha deciso di riesaminare il caso autonomamente, al di fuori del processo di impugnazione dei provvedimenti amministrativi, per valutare la legittimità del titolo edilizio.
Questa situazione non è un caso isolato, né sarà l’ultimo. Il sistema giuridico che regola i rapporti tra diritto penale e amministrativo nel contesto dei reati di lottizzazione abusiva non presenta una normativa definitiva, consentendo al sindacato penale di operare senza limiti stabiliti.
Autotutela della Pubblica Amministrazione: tra limiti e derive.
Il presente caso suscita preoccupazione sia tra i cittadini che tra gli avvocati, vista la potenziale gravità delle sue conseguenze.
Il nostro affidamento nella correttezza della Pubblica Amministrazione è essenziale per il funzionamento del sistema, non è un semplice desiderio liberale.
Il concetto di autotutela, ossia la capacità della Pubblica Amministrazione di modificare autonomamente le proprie decisioni, è stato gradualmente regolato nel tempo per garantire una certezza giuridica almeno temporanea (attualmente fissata a 12 mesi) secondo le modifiche introdotte dalla legge 241/90. Questo principio non può essere ignorato con superficialità.
Inoltre, la prerogativa della pianificazione urbanistica del Comune, rappresentante democratico della comunità, è fondamentale per valutare l’interesse pubblico nella gestione del territorio. Questa valutazione deve essere soggetta a un controllo di legittimità che garantisca un limite invalicabile.
Una legge che risulti difficile da interpretare, persino per coloro che devono applicarla, non fornisce garanzie a nessuno.
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Questo articolo è stato scritto in collaborazione con l’Avvocato Paolo Della Cagnoletta, fondatore dello Studio Legale Associato AD IUS.